Occhio non vede, cuore non duole? Gli zuccheri “nascosti” nelle bevande

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Occhio non vede, cuore non duole? Non sempre è così, specialmente quando si tratta di cibo e  delle conseguenze per la salute di un’alimentazione scorretta. Eccesso ponderale, ipertensione, diabete, carie, ma anche iperattività e disturbi del comportamento sociale nei bambini, sono infatti riconducibili ad un eccessivo consumo di zucchero. L’abitudine diffusa in molte famiglie di bere bevande zuccherate, classificate anch’esse come cibo spazzatura, è una delle cause principali. Anche se quasi mai nessuno dolcifica una tazza di tè fatto in casa con 4 cucchiaini di zucchero, non si può dire la stessa cosa per i preparati dell’industria alimentare. Per rendersi conto di quanto certi alimenti siano pericolosi dal punto di vista nutrizionale, basta leggere le etichette. Ad esempio, nei 20 cl di Estathé al limone, bevanda col “bicchierino” data spesso ai bambini, sono presenti: acido ascorbico, 0,2% di succo di limone,  aromi non specificati e ben 22,6 grammi di carboidrati, per la maggior parte rappresentati da zuccheri semplici, a cui appartengono le 90 calorie dell’intero prodotto, corrispondenti a circa 4 cucchiaini e mezzo. Berne 2 al giorno è come assumere ben 9 cucchiaini di zucchero “nascosto”. Per avere meglio l’idea della quantità, basta metterne 9 cucchiaini in una busta trasparente. La stessa prova si può ripetere per bibite come Coca-cola, aranciata Fanta e Sprite che contengono in media 38 gr di zucchero, circa 8 cucchiaini in ogni lattina da 33 cl, con un apporto calorico che varia da 122 a 132 calorie. 

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