La piramide dell’idratazione

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Il nostro corpo è composto da un’alta percentuale di acqua che va mantenuta ogni giorno stabile attraverso un’idratazione corretta. Per aiutare i consumatori ad idratarsi con equilibrio, l’American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato l“Linee guida sul consumo delle bevande” elaborato da un gruppo di ricercatori statunitensi e rappresentato da un’originale schema a piramide che ne facilita la comprensione. La piramide dell’idratazione individua 6 categorie di bevande, qui raggruppate in 4 grandi gruppi, a ognuna delle quali corrisponde una specifica indicazione di consumo. Il principio è lo stesso della piramide alimentare: alla base le bevande di cui si consiglia un’assunzione più frequente (giornaliera) e, salendo verso il vertice, quelle da assumere con minore frequenza (quantità ridotta e consumo occasionale).

CONSUMO QUOTIDIANO

Alla base l’acqua di rubinetto o in bottiglia, con un consumo pari a 600-1500 ml al giorno. L’acqua è il “liquido per eccellenza” che fa in modo che tutte le funzioni dell’organismo possano avvenire: sudorazione, respirazione, circolazione, assorbimento delle sostanze ed eliminazione delle tossine. Data la sua importanza, è indispensabile assicurarsi di bere la giusta quantità al giorno anche in assenza dello stimolo della sete.

Al secondo posto, procedendo verso l’alto, il tè e gli infusi (2-3 tazze al giorno), il caffè (2/3 tazzine al giorno) ovviamente senza zucchero.

Al terzo posto i nutrienti di interesse come il latte scremato, i succhi e i centrifugati di frutta e verdura, (0-240 ml al giorno), brodo, birra, vino e drink per sportivi (0-2 bicchieri al giorno)

CONSUMO OCCASIONALE

In cima le bevande ricche di calorie e povere di nutrienti, alcoliche e analcoliche, anche dolcificate con edulcoranti, come le bibite gasate, i soft drink, i cocktail. Meglio non  superare il limite di 240 ml nel contesto di un consumo occasionale.

Autore: Antimi Maria Grazia

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